Foggia (FG), Italy
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Mondo Gino Lisa incontra Lorenzo Donatelli, Primo Segretario Commerciale dell’Ambasciata d’Italia in Bosnia Erzegovina

Nella foto in alto, da sinistra l'Ing. Michelangelo D’Arrissi, Vice Presidente e Marketing Director di Mondo Gino Lisa, il Dott. Marco Di Ruzza Ambasciatore italiano a Sarajevo e il Dott. Lorenzo Donatelli, Primo Segretario Commerciale dell’Ambasciata d’Italia in Bosnia Erzegovina


Dal 3 giugno 2023, l’Italia è connessa con la Bosnia Erzegovina con un volo a frequenza bisettimanale, il mercoledì ed il sabato, tra l’aeroporto di Foggia e l’aeroporto di Mostar. Il volo è operato dalla compagnia Lumiwings, l’affidabile affidabile compagnia aerea basata all’aeroporto di Foggia. Il volo con Mostar è il primo volo internazionale che viene operato dallo scalo foggiano dalla la sua riapertura avvenuta lo scorso settembre 2022 dopo anni di chiusura ai voli commerciali. Mondo Gino Lisa crede nell’importanza di questo nuovo collegamento e nelle opportunità che esso offre non solo in termini di incremento del numero dei passeggeri ma anche nei possibili scambi di natura culturale, commerciale e turistica che possono innescarsi tra i due paesi.

Il direttore marketing/ vice presidente di Mondo Gino Lisa, l’ing. Michelangelo D’Arrissi, ne ha parlato con la massima rappresentanza italiana in Bosnia Erzegovina attraverso un’intervista rilasciata dal Dott. Lorenzo Donatelli, Primo Segretario Commerciale dell’Ambasciata d’Italia in Bosnia Erzegovina.


VOLO FOGGIA MOSTAR – un’opportunità in più per rafforzare i già esistenti rapporti tra le due sponde dell’Adriatico

L’appuntamento è fissato alle 9:30 in via Cekaluša 39 in Sarajevo, la capitale del paese balcanico dove ha sede l’Ambasciata d’Italia in Bosnia Erzegovina. L’adrenalina è tanta e lascia spazio anche ad un po’ di emozione: ma il clima è disteso sin da subito e lo diventa ancor di più davanti ad una tazza di caffè che sorseggio con la dott.ssa Zehra Nalo ed il dott. Lorenzo Donatelli rispettivamente Trade Officer / Translator e Primo Segretario Commerciale dell’Ambasciata d’Italia in Bosnia Erzegovina che mi hanno accolto in sala riunioni facendo gli onori di casa. Dopo quanche minuto ci raggiunge per un saluto anche l’ambasciatore, il Dott. Marco Di Ruzza: d'uopo una breve chiacchierata, ma anche il tempo di qualche battuta sul calcio (dove aihmè mi ha trovato fortemente impreparato!), di qualche prezioso consiglio sui migliori ristoranti di Sarajevo e di fare una foto ricordo,  prima di congedarsi da noi. A questo punto inizia l’intervista con il dott. Donatelli: mi ero preparato qualche domanda, forse tante altre ne avrei potute fare... ma almeno ho rotto il ghiaccio ed il canale di comunicazione si è aperto...

- Ing. Michelangelo D'Arrissi


Il collegamento Foggia - Mostar è un'esperienza senza precedenti che permetterà in breve tempo a due mondi vicini ma lontani, quali l'Italia e la Bosnia Erzegovina, di interfacciarsi: come valutate questa nuova opportunità?


Dalla prospettiva dell’Ambasciata il nuovo collegamento aereo è un’ottima opportunità che è assolutamente benvenuta; quando abbiamo saputo di questo collegamento, ormai più di un mese fa, lo abbiamo interpretato come segno di rilancio della connettività tra Bosnia Erzegovina e l’Europa, in particolare l’Italia. Sappiamo che non ci sono ancora molti collegamenti diretti con l’Italia, e questo è un peccato perché i due paesi sono vicinissimi ed hanno relazioni più strette di quanto ci si possa aspettare, da un punto di vista, culturale, sociale e commerciale; proprio in tal senso l’Ambasciata è in contatto con compagnie aree e associazioni di categoria del settore turistico allo scopo di stimolarle a una maggiore attenzione verso la Bosnia Erzegovina e ai collegamenti versi i due paesi.


È difficile trovare un bosniaco-erzegovese che non abbia già visitato l’Italia in passato, anche recente, e non ne abbia portato con sé un bel ricordo, oppure che abbia il forte desiderio di poterla visitare. Generalmente c’è una propensione positiva verso il nostro paese e la nostra cultura. Ci sono forti legami tra Italia e Bosnia Erzegovina risalenti non solo all’epoca della Jugoslavia e della successiva indipendenza della Bosnia Erzegovina, ma anche ai secoli della Bosnia medievale e delle relazioni tra Venezia e l’entroterra bosniaco. Noi qui all’Ambasciata lavoriamo ogni giorno affinché questi legami si consolidino e possano essere approfonditi. Vengono organizzate molte rassegne culturali che coinvolgano molto da vicino i bosniaco-erzegovesi negli aspetti più vari dello stile di vita italiano come la cucina, il design, la moda e il cinema. Questa settimana, ad esempio, avrà inizio la settimana del cinema italiano in Bosnia Erzegovina, in cui verrà proiettata una serie di titoli italiani della stagione 2022 con sottotitoli in lingua locale, che speriamo possano essere accolti dal pubblico con benevolenza in linea con il successo delle precedenti edizioni.


La connettività tramite un ponte aereo è qualcosa che ci aiuta a facilitare questi legami. Noi come Ambasciata, ma tutta l’Italia ed in particolare quella meridionale direi, possiamo guardare a un collegamento aereo di questo tipo come una grande opportunità.


Il volo Foggia - Mostar nasce come idea di trasportare i pellegrini italiani verso Medjugorje ed i turisti bosniaco-erzegovesi verso San Giovanni Rotondo due importantissime mete del turismo religioso. Solo successivamente si è pensato di rendere il volo un volo di linea e quindi di garantirgli una continuità ed una frequenza (attualmente bisettimanale) e quindi restituirlo al mercato libero. Dietro questa scelta c'è la prospettiva di estendere il bacino d'utenza a passeggeri non religiosi?


Crediamo che l’attivazione del volo nella logica del turismo religioso possa essere senz’altro suffragata dal fatto che c’è una stima di 100.000 pellegrini all’anno che dall’Italia si recano in visita presso Medjugorje; dopo un lieve calo fisiologico dovuto dall’era pandemica, tale numero sta tornando al trend di lungo periodo, pertanto questo volo interviene in un momento propizio e speriamo che sarà un’opportunità per consentire anche ai cittadini bosniaco-erzegovesi di visitare San Giovanni Rotondo per gli stessi motivi. Chiaramente c’è un potenziale molto più ampio di passeggeri da entrambi i bacini, sia sul fronte italiano che su quello bosniaco erzegovese. Questo bacino comprende anche viaggiatori per finalità commerciali.


La Bosnia Erzegovina offre numerose possibilità per il business italiano se si pensa che è un paese con un costo della manodopera, anche qualificata, ed un costo dell’energia relativamente inferiore se confrontato con realtà limitrofe. Il richiamo di investitori esteri è anche facilitato dal fatto che in Bosnia Erzegovina è già avviata una realtà industriale soprattutto nel settore manifatturiero tessile e calzaturiero nonché nel settore siderurgico: molte sono le aziende bosniaco erzegovesi che producono e vendono i loro prodotti all’estero o che si prestano ad eseguire parti del processo produttivo per conto di aziende straniere, anche italiane. Insomma c’è un contesto di sostenibilità manifatturiera molto attraente per tutte le imprese europee, non solo italiane. Inoltre anche la presenza del sistema bancario è molto consistente: la prima banca del paese è la Unicredit, la terza è Banca Intesa, quindi si può affermare che gli italiani sono molto presenti nel settore finanziario della Bosnia Erzegovina, anzi si potrebbe dire che ne sono i protagonisti.


Proprio alla luce dell’importante tessuto imprenditoriale italiano, l’Ambasciata ha sostenuto un progetto aggregativo delle società italiane e loro partner bosniaco-erzegovesi denominata “Associazione delle Imprese Italiane in Bosnia Erzegovina” (AIIBH), ormai attiva da pi di un anno raccogliendo un crescente numero di soci e promuovendo una serie di attività per facilitare il business tra le due sponde dell’Adriatico.


In questo contesto di rilancio economico, crede che il turismo possa incentivare lo sviluppo della Bosnia Erzegovina? Quali sono i principali fattori di attrazioni per un turista non religioso?


Ma non è finita qui perché il settore commerciale della Bosnia Erzegovina ha ampio potenziale anche nel settore turistico che, se adeguatamente rilanciato, può creare ottime opportunità economiche per entrambi i paesi. Il nuovo volo Foggia – Mostar sicuramente è un primo grande segnale di rilancio del settore turistico perché permette agli italiani di raggiungere in breve tempo l’Erzegovina, che è la parte meridionale del paese, e di visitarne le ricchezze naturalistiche, storiche ed archeologiche di alto livello; spesso questo immenso patrimonio è sconosciuto ai viaggiatori, ma sono certo che una volta avuta l’opportunità di essere esplorato non potrà che essere apprezzato, soprattutto di viaggiatori italiani. Penso alla città di Mostar come prima tappa dove c’è il Ponte vecchio (o Stari most).


Mi preme ricordare il grande contributo dell’Italia nella ricostruzione di questo ponte dopo la tragica distruzione avvenuta durante gli anni della guerra; nel 2004 ci fu la posa della prima pietra ad opera dell’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, siamo quindi orgogliosi di poter dire che l’Italia abbia contribuito in maniera significativa alla rinascita del patrimonio artistico e culturale della Bosnia Erzegovina e questo ha sicuramente contribuito al forte legame che esiste con il nostro paese. Più in generale, Mostar è un incantevole città in cui è bello perdersi nel dedalo di viuzze ed edifici di epoca ottomana, facendo tappa all’imperdibile Bazar ed alla moschea di Koski-Mehmed Pasha. Il circondario di Mostar è poi un paradiso per gli escursionisti ed in particolare per gli amanti del rafting che può essere praticato sulle acque dell’imponente fiume Neretva; la non lontana cittadina di Trebinje, le cui condizioni agro-climatiche sono molto simili a quelle pugliesi, offre interessanti percorsi enogastronomici (oltre ad essere economicamente attrattiva per le imprese italiane in ragione delle condizioni di favore da un punto di vista fiscale, con la sua zona franca). Ma ci sono tante altre attrattive anche per gli appassionati di turismo storico-archeologico, come la visita agli stećci, cioè le tombe medievali delle necropoli legate all’eresia bogomila, oppure la visita alle tekije, monasteri dervisci di epoca ottomana (tra l’altro, uno dei più famosi monasteri di tutta la Bosnia Erzegovina è situato proprio a Blagaj, a due passi dall’aeroporto di Mostar).


Insomma i turisti hanno ricche opportunità di scelta, se decidono di visitare la Bosnia Erzegovina. Vorrei concludere ricordando che l’Università statale Sveučilište di Mostar ha un’ottima collaborazione con la nostra Ambasciata: ci sono corsi di lingua italiana che beneficiano dei contributi dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale per la diffusione dell’italiano; l’università è poi protagonista di numerosi scambi con le realtà italiane offrendo ai giovani di interfacciarsi con la nostra cultura sotto vari aspetti.


Come ha accolto la comunità locale la notizia del nuovo volo verso l'Italia? quali sono i fattori di maggiore attrazione verso l'Italia per i visitatori bosniaci? Quali sono i tratti di storia e di vissuto che accomunano Italia e Bosnia?


La notizia del nuovo collegamento aereo tra Foggia e Mostar è stata accolta molto positivamente dalla comunità locale, sin dai primi annunci sui media locali. Qualsiasi opportunità di raggiungere l’Italia in poco tempo è accolta con grande entusiasmo dai bosniaco-erzegovesi, dal momento che attualmente per ragioni strutturali il viaggio tra i due paesi avviene nella maggior parte dei casi via mare e/o via terra con conseguente allungamento dei tempi di percorrenza. Si registra una forte attrazione da parte dei bosniaco-erzegovesi verso qualsiasi sfaccettatura della nostra cultura italiana.


Le faccio un esempio: proprio di recente abbiamo ospitato in Bosnia Erzegovina una delegazione dell’Unione Cuochi della Regione Puglia, nel quadro dell’edizione 2022 della Settimana della Cucina italiana nel mondo: le lascio immaginare l’accoglienza che questi cuochi hanno ricevuto da parte delle comunità locali, che oltre ad interfacciarsi con un aspetto fondamentale della nostra identità culturale che è la buona tavola, hanno riservato un’accoglienza così calorosa verso la delegazione che si è concretizzata anche nel supporto negli spostamenti da una città e l’altra.


Ma questa che le ho accennato è solo una delle tante occasioni di interfaccia culturale ed apprezzamento verso la nostra cultura, e siamo certi che un collegamento aero come quello attualmente attivo da e verso la città di Foggia non potrà fare altro che moltiplicare queste occasioni di interscambio e possa portare a concretizzare un flusso turistico consistente dall’Italia alla Bosnia Erzegovina e viceversa.


Ci dica tre aggettivi chiave che possano descrivere il carattere della Bosnia e possano essere da incentivo per il visitatore italiano.


Il primo fondamentale aggettivo che mi viene in mente è ”accogliente”: i bosniaco-erzegovesi sono un popolo amichevole e tendenzialmente propenso a fare conoscere gli aspetti meno noti del loro paese agli stranieri, soprattutto quando si tratta di italiani. Questa attitudine deriva anche dal fatto che durante gli anni tristi della guerra che ha colpito queste terre negli anni ’90 il popolo italiano si sia molto attivato con manifestazioni di solidarietà spontanee e iniziative di volontariato qui ancora calorosamente ricordate dalla popolazione, dando vita a legami forti, anche a livello personale, tra Bosnia Erzegovina ed Italia. L’Italia e gli italiani vengono davvero considerati un popolo “amico”, un attributo che è riconfermato tutt’oggi anche in occasione di visite istituzionali come pure di scambi a tutti i livelli, culturale, commerciale, turistico. Tutt’ora, a quasi trenta anni dalla guerra, sia la cooperazione allo sviluppo italiana sia organismi della nostra società civile sono presenti sul territorio della Bosnia Erzegovina con una vasta rete di progetti di ampio spessore sociale ed umanitario.


Aggiungerei poi “multiculturale” perché la Bosnia Erzegovina è un paese dalla storia affascinante, sebbene poco conosciuta, che simboleggia l’incontro tra l’Occidente e l’Oriente nelle sue varie sfaccettature, che si sono sostanziate nelle diverse declinazioni locali delle arti, delle lingue, delle religioni ecc. Basti citare il fatto che, dopo l’anticihità romana e il periodo medioevale, questo paese ha visto susseguirsi negli ultimi cinque secolil’impero ottomano,quello asburgico, l’esperienza del regno jugoslavo e poi quella della Jugoslavia socialista. Ciascuno di questi passaggi storici ha lasciato la sua traccia nella cultura dell’odierna Bosnia Erzegovina, un insieme di stimoli che in pochi altri paesi europei può essere trovato e che pertanto ne rende più affasciante la scoperta.


Non potrei tralasciare, in conclusione, l’aggettivo “gustosa”, un aggettivo che sono certo potrà essere confermato anche da un pubblico dagli alti standard come quello pugliese. La qualità della cucina tradizionale bosniaco-erzegovese è davvero eccezionale, le pietanze locali non finiscono mai di stupire il visitatore, sia quando si tratta di ricette specificamente bosniaco-erzegovesi sia quando si tratta di varianti locali di pietanze regionali, come i cevapi o le diverse tipologia di pita.


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